Oggi il nostro percorso sulle Food Sensitivities si ferma ad una stazione controversa: l'intolleranza al latte è sempre una strada senza ritorno? È possibile recuperare la tolleranza? Reattività ed intolleranza: capiamo la differenza La cosa più importante da cui cominciare è distinguere la reattività al latte dalla semplice intolleranza al lattosio: quella che viene comunemente chiamata intolleranza al lattosio è in realtà una carenza biochimica dell'enzima lattasi, utilizzato per scindere lo zucchero del latte (il lattosio, appunto) in glucosio e galattosio e renderlo digeribile. Se questo enzima viene a mancare, l'organismo non riesce a processare il lattosio, il che provoca sintomi come mal di testa e problemi intestinali. La reattività alle proteine del latte è causata dall'eccesso di esposizione a prodotti contenenti latte e prodotti di derivazione bovina, che causano infiammazione con conseguenti sintomi diffusi come colite, acne, gonfiori, difficoltà digestive e artrite. Se l'intolleranza al lattosio è risolvibile solamente evitando tutte le fonti di lattosio o assumendo enzimi, la reattività alle proteine del latte si può risolvere reinserendo gradualmente nella dieta i prodotti che le contengono, alternando periodi di astinenza per recuperare così la tolleranza. Quali prodotti contengono proteine del latte?
Alcuni medicinali potrebbero contenere lattosio: non interrompere terapie in corso; consultare sempre il medico di fiducia prima di effettuare variazioni. Seguendo la dieta a rotazione, anche chi è reattivo potrà festeggiare la tolleranza ritrovata con una torta alla crema o un bel bicchiere di latte!
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Dott.ssa Barbara Giannecchini
Con l'aiuto di un'analisi Bioimpedenziometrica della composizione corporea (BIA 101, Akern), elaboro consigli nutrizionali, aiutando il paziente a raggiungere una corretta alimentazione e uno stile di vita sano e attivo. Archivi
Aprile 2019
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