FARMACIA DR. BAROSI
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Osteoporosi: Prevenire le fratture a tavola

11/27/2018

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L'osteoporosi viene definita come una "malattia dell'apparato scheletrico caratterizzata da una diminuzione della densità minerale ossea e dal logoramento della microstruttura del tessuto osseo". Questa malattia ha come conseguenza una aumentata fragilità delle ossa, che può portare ad una maggiore probabilità di fratture, soprattutto nei soggetti a rischio come ad esempio le donne in menopausa.​
Qualche dato: 
Ogni 3 secondi nel mondo una persona subisce una frattura da fragilità osteoporotica al femore, polso o vertebre. Una donna europea su due dopo i 70 anni soffre di fratture legate all'osteoporosi. Per quanto riguarda l'Italia, si stima che almeno 3,5 milioni di donne siano colpite da osteoporosi e che più del 75% della popolazione femminile sopra i 60 anni soffra di fragilità ossea con aumentato rischio di fratture. Circa il 30% di chi incorre in una frattura subisce una disabilità permanente ed il 40% perde l'abilità di muoversi in autonomia. La frattura del femore nei soggetti anziani, infine, comporterebbe una mortalità del 5% nel mese successivo, e del 20% nell'anno successivo.
Come prevenire quindi il rischio di sviluppare questa malattia così invalidante?

​La densità dell'osso viene determinata nei primi 25/30 anni di vita, quindi non si è mai troppo giovani per cominciare a prevenire l'osteoporosi.
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Innanzitutto un'alimentazione corretta e ricca di calcio è fondamentale, quindi è importante privilegiare alimenti ricchi di questo minerale come il pesce azzurro (sardine, trote, sgombro, ecc), verdure come la verza, i cardi o il radicchio verde, frutta secca e semi oleosi ed ovviamente i latticini, specialmente i formaggi a lunga stagionatura come Grana o Emmenthal. Anche le alghe, solitamente ignorate dall'alimentazione occidentale, contengono alte dosi di calcio: le alghe wakame, ad esempio, forniscono 1300mg di calcio per 100g.

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È essenziale anche assumere un'adeguata quantità di Vitamina D, che se carente può impedire al calcio di depositarsi nello scheletro. La si può trovare in alimenti come il pesce (aringhe, tonno, salmone), il tuorlo d'uovo e verdure a foglia verde, ma 15 minuti di esposizione ai raggi del sole di viso e braccia è spesso sufficiente perchè il fisico ne sintetizzi un'adeguata quantità.

Non tutti gli alimenti sono però utili alla prevenzione dell'osteoporosi, in quanto alcuni cibi potrebbero ridurre l'assorbimento del calcio e stimolarne l'eliminazione attraverso le urine. Le proteine di origine animale in particolare accelerano la perdita di calcio, e sostanze come gli alcolici o la caffeina inibiscono l'assorbimento del calcio da parte dell'intestino.
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Ma l'osteoporosi non si combatte solo a tavola: l'attività fisica infatti stimola la formazione di tessuto osseo grazie alle sollecitazioni meccaniche a carico dello scheletro dovute al movimento. Una camminata veloce di almeno 30 minuti al giorno è sufficiente, come anche ballare o fare le scale a piedi. Inoltre, passeggiare all'aria aperta è un ottimo modo di sollecitare la sintetizzazione di Vitamina D.

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Oltre a tutti questi accorgimenti, è essenziale conoscere la densità delle proprie ossa per poter prevenire l'osteoporosi e le sue sgradevoli conseguenze in maniera ottimale. Il Densi Check offre la misurazione del grado di osteopenia (riduzione della massa ossea) in modo non invasivo tramite l'uso di ultrasuoni che attraversano il calcagno, in grado di determinare la resistenza ossea e la predisposizione al rischio di fratture legate all'osteoporosi.

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Sport e estate: consigli di salute

7/14/2017

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L'estate è il periodo ideale per l'attività sportiva: giornate lunghe, clima sereno e tempo libero spingono gli sportivi ad intensificare lo sforzo fisico.
​Ecco alcuni consigli:
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Idratazione: 

Caldo ed esercizio fisico portano ad una maggiore perdita di liquidi, pertanto è necessario mantenere un'adeguato livello di idratazione, bevendo a piccoli sorsi prima, durante (ogni 15-20 minuti) e dopo la sessione di allenamento.

La quantità di acqua da assumere per avere un'idratazione ottimale è di circa due litri al giorno.

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Alimentazione:

E' consigliabile fare pasti leggeri, con molta frutta e verdura fresche per reintegrare liquidi e sali minerali ed assumere sostanze nutritive necessarie per l'attività fisica.
L'alimentazione dello sportivo dovrà anche avere pochi grassi, una discreta quantità di carboidrati (soprattutto da alimenti integrali) e una dose adeguata di proteine.


​Se una dieta appropriata non è abbastanza, ad esempio in caso di aumentato fabbisogno dovuto a sforzo fisico particolarmente intenso o di perdita dovuta a sudorazione copiosa, ci si può rivolgere ad integratori specifici per le necessità nutritive dello sportivo.
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Come la linea AReV Panacei Sport, una gamma di integratori di Vitamine, sali minerali e maltodestrine sviluppata da un pool di farmacisti e sportivi per soddisfare tutte le esigenze nutrizionali di chi pratica attività sportiva con ingredienti di altissima purezza e qualità.

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Le Mamme, fondamenta della famiglia

5/4/2017

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Le mamme sono da sempre la fonte di vita e la forza della famiglia, pazienti e pronte a sacrificarsi per il benessere del proprio bambino. Il loro amore non conosce confini e anche nelle avversità rimangono un punto saldo su cui fare affidamento.


Ma anche le mamme più forti hanno bisogno di un sostegno nei momenti più duri, come la malattia di un figlio, perciò è di fondamentale importanza fornire aiuto ed assistenza alle famiglie che si trovano ad affrontare la vita con un bambino affetto da tumore.

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In occasione della Festa della Mamma, la Farmacia Barosi ha deciso di donare a U.G.I. (Unione Genitori Italiani) 2 Euro per ogni scontrino emesso il giorno Sabato 13 Maggio, per dare supporto alle famiglie che si prendono cura dei propri bambini e ragazzi in questo difficile percorso.

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Cioccolato! Sì, ma quale?

4/13/2017

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Si sta avvicinando la Pasqua, e per alcuni 
questo significa uova di cioccolato! 

Ma c'è cioccolato e cioccolato...
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​E' molto importante capire quale tipo di cioccolato fa bene: solo il cioccolato ad alto contenuto di cacao ha un effetto molto salutare per il corpo, quindi il cioccolato con una percentuale di cacao dell' 85% o superiore e piccole quantità di zucchero.

Il cacao, specialmente crudo, contiene 20 volte più antiossidanti del vino rosso e 30 volte più del tè verde, mantiene giovani e protegge il cuore. Ricco di Triptofano, che viene considerato un buon antidepressivo, 
fa produrre al corpo serotonina, nota come "ormone del buonumore"
.

Vediamo insieme i principali effetti sulla salute del cacao amaro:
  • Inibizione dell'ossidazione del colesterolo LDL (il cosiddetto "colesterolo cattivo") da parte dei radicali liberi.
  • Inibizione della tendenza delle piastrine a raggrupparsi e formare coaguli di sangue.
  • Regolazione del tono vascolare, che contribuisce ad innalzare la pressione.

​Inoltre, vi sono studi che dimostrano come gli antiossidanti del cacao possano avere un ruolo importante nelle forme di demenza lieve.

Questo tipo di cioccolato può rientrare a tutti gli effetti in una alimentazione 
sana e corretta, sempre tenendo conto del fabbisogno energetico individuale. Una persona normopeso e sportiva può assumere 30g di cioccolato al giorno senza problemi.
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​E' proprio il cacao, insieme ad altri superfood come bacche di goji
e semi di chia, il punto di forza di AMBROSIAE UBERGRANOLA CIOCCOLATO GOJI COCCO, muesli bio a base di grano saraceno germogliato, fave di cacao, bacche di goji e cocco. 

Ha un alto contenuto di fibre, un bassissimo contenuto di sale
​ed è fonte di ferro.


Il ferro aiuta il metabolismo energetico ed è importante nella formazione dei globuli rossi edemoglobina, e contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell'affaticamento.

Il grano saraceno, noto per i suoi benefici effetti sull’organismo, contiene rutina e quercitina, importanti flavonoidi, dal forte potere antiossidante e riparatore. 

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Il tuo Benessere riparte dal metabolismo!

3/31/2017

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E' ora di cancellare le abitudini sbagliate, avere una
nuova consapevolezza di te, rinnovare il tuo benessere. 

Forse tu non hai idea di come può cambiare la vita con alcuni semplici abitudini.
FotoLa Dott.ssa Valeria Recalenda
Ci stai ancora pensando?
Siamo disposti ad aiutarti a raggiungere il tuo benessere!
Non farti scappare questa occasione!

L’aumento dell’obesità nella società moderna è il risultato dei cambiamenti avvenuti nell’ultimo secolo: maggiore disponibilità di cibo e minore esercizio fisico. Ogni caloria assunta in eccesso rispetto al reale fabbisogno si traduce in un aumento del peso.
Il calcolo del metabolismo basale è fondamentale per definire un

programma individuale di controllo del peso corporeo.

Il metabolismo basale è l’ammontare giornaliero di calorie consumate dal nostro corpo per poter mantenere le normali funzioni vitali. Data la grande variabilità da individuo a individuo, il metabolismo deve essere misurato al fine di elaborare una dieta personalizzata ed efficace.
In una persona sedentaria, il metabolismo basale corrisponde a circa il 70-80% della spesa energetica giornaliera totale. Per conoscere la spesa energetica giornaliera totale di ciascun individuo è necessario aggiungere alla misura del proprio metabolismo basale (RMR) il consumo calorico richiesto dallo stile di vita e dall’attività fisica praticata regolarmente. La determinazione di queste tre variabili permette di definire un programma individuale di controllo del peso corporeo sviluppato sulla base del 
metabolismo del soggetto.
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La Calorimetria Indiretta è una metodica che misura i gas respiratori: l'ossigeno (O2) di un determinato volume di aria inspirata e l'anidride carbonica prodotta (CO2).
La calorimetria indiretta si basa sul principio che,
nell'organismo, l'ossidazione dei nutrienti porta ai prodotti finali CO2, Acqua ed Urea. La misura avviene separando l'aria inspirata da quella espirata; le variazioni di concentrazione di ossigeno e anidride carbonica nei gas respiratori vengono misurate attraverso dei speciali sensori paramagnetici presenti all'interno del calorimetro.
E’ un test semplice, veloce e non invasivo, della durata di circa 10 minuti, testato clinicamente ed utilizzato in ambito ospedaliero per la gestione di 
patologie metaboliche.

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ATTENZIONE:  E' ben noto che un regime ipocalorico porta ad una risposta ipotalamica sbagliata, con conseguenze come atrofia dei muscoli, rallentamento delle funzioni di ovaie e testicoli, abbassamento dell'umore e continui attacchi di fame. Quindi importante è una dieta normocalorica con l'utilizzo di cibi di qualità ed un adeguato stimolo tiroideo che nasce dal movimento fisico e da una colazione molto ricca.
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Benvenuta primavera!!

3/22/2017

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FotoIl Dott. Francesco Barosi

​Ma non per tutti questa stagione è la benvenuta!
Chiedetelo ai circa 20 milioni di italiani che soffrono di un'allergia,
che con l'arrivo della primavera vedono i loro sintomi peggiorare
in base al calendario delle pollinosi. 
L'allergia da polline colpisce circa il 20% degli adulti e 25%
dei bambini
, creando dei veri e propri disagi a chi ne soffre.

Ma vediamo di cosa si tratta: 
la parola allergia deriva dal greco allos (diverso) e ergon (reazione lavoro) e indica un'anomala reazione a sostanze diverse, dette in questo caso allergeni.


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Le cellule APC (cellule che presentano l'antigene, dall'inglese Antigen-Presenting Cell) presenti sulle mucose captano l’antigene e lo presentano ai linfociti T, questi agiscono sui linfociti B attivandoli e trasformandoli in plasmacellule capaci di produrre anticorpi (Ig).
Esistono due tipi di linfociti Th che costituiscono la cosiddetta bilancia dei Th.
La risposta TH1 è orientata nei confronti di virus e batteri capaci di produrre principalmente IL-2, IL-12 (che stimola le cellule NK a produrre IFN-γ) , IFN-y (che attiva la produzione di radicali liberi, NO soprattutto, da parte dei macrofagi e inibisce la risposta TH2) e TNF-Beta
È una risposta carente nei Paesi industrializzati ove prevale la risposta TH2.
La risposta TH2 è orientata nei confronti delle malattie allergiche capaci di produrre principalmente IL-4 (che attiva i linfociti B e la produzione di Ig E) , IL-5 (che recluta eosinofili in presenza di parassiti) e IL-10 (che è una citochina antinfiammatoria, blocca l’IL-3, l’IL-5, l’IL-12, la produzione di IFN-γ e la risposta TH1, ma è proinfiammatoria nei confronti dei processi allergici)  ma non IFN-y.

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Il tipo di antigene decide il tipo di risposta. In ogni caso, non tutti i virus inducono una potente risposta TH1. Il virus dell’influenza e del morbillo, ad esempio, sopprimono la risposta TH1 e vaccinando contro il morbillo i bambini di pochi mesi, con sistema immunitario ancora immaturo, è possibile squilibrarli in senso TH2 con conseguente iperattività allergica.  Il soggetto allergico ha un sostanziale sbilanciamento a favore della risposta Th2, questo tipo di risposta ha diverse cause scatenanti:
 - Ambiente
 - Inquinamento e polveri sottili
 - Genetica
 - Vaccinazioni
 - Uso smodato di farmaci e antibiotici
 - Esposizione agli allergeni
 - Fumo
 - Infezioni
 - Alimentazione
 - Stile di vita

La  famosa Teoria dell’Igiene è diventata un arma a doppio taglio, infatti  la riduzione   dell’atopia per cui il rischio di questa aumenta grazie alla riduzione dei Th1 dovuto a: riduzione delle infezioni oro-fecali (uso di cibi semisterilizzati, acqua potabilizzata, disinfettanti ecc.); riduzione delle occasioni di contagio e della gravità delle infezioni naturali (riduzione nuclei familiari, minore promiscuità nelle abitazioni, vaccinazioni, terapie antibiotiche ecc.); riduzione del contatto con animali domestici. I sintomi dell’allergia sono molti. Le parti coinvolte sono le vie respiratorie, gli occhi e la pelle. I sintomi allergici sono una risposta di autodifesa (sistema immunitario) ad un pericolo imminente (allergene).
L'attivazione della cascata allergica causa i seguenti sintomi autodifensivi:
 - Naso che si chiude, cola, prude e starnutisce.
 - Irritazione dei bronchi con tosse o crisi asmatiche.
 - La pelle che si irrita, diventa rossa e prude, soprattutto quella intorno agli occhi e al naso.
 - La gola che brucia.
​Tutte queste reazioni hanno lo scopo di allontanare l'organismo estraneo dal corpo.
​Anche il sistema linfatico si attiva per ripulire l'organismo. 

Ora vediamo cosa possiamo fare per contrastare o alleviare questi fastidiosi sintomi allergici.

Ambiente
Per evitare il contatto diretto o l'esposizione agli allergeni , possiamo iniziare col tenere finestre e porte chiuse il più possibile nel periodo in cui vi è il picco dei pollini. Inoltre evitare l'utilizzo in casa di moquette tappeti o tende lunghe, che intrappolano nelle fibre i pollini. E’ consigliabile  lavarsi spesso gli occhi con acqua fredda, lavare spesso con soluzione fisiologica il naso, evitare luoghi con smog o fumo.

Alimentazione 
Alla base di ogni buona pratica c'è l'alimentazione, i più comuni alimenti allergizzanti sono  latte, uova, crostacei e molluschi, noci, grano, semi di soia e cioccolata.
In alcuni casi le allergie ai pollini si associano a una sorte di intolleranza verso determinati tipi di frutta o verdura.
​Si tratta delle cosiddette allergie crociate.

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Fortunatamente, non tutte le persone allergiche hanno necessariamente un'allergia crociata
agli alimenti, ma comunque il consiglio è quello di limitarsi nell'assunzione di tali alimenti.
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Microbiota
La nostra flora batterica svolge molteplici funzioni benefiche e, da qualche anno, gli studi e le ricerche lo hanno evidenziato Sempre più studi documentano che l'alterazione del microbiota (disbiosi) può condizionare anche la sensibilizzazione alle patologie allergiche.
Numerosi studi hanno evidenziato che i nostri batteri amici svolgono un ruolo benefico nel stimolare la produzione di anticorpi IgA che formano una sottile pellicola protettiva che riveste tutte le superfici mucose dell'organismo, da quelle intestinali a quelle del naso, orecchie e bocca; le IgA sono dotate di specifiche proprietà di prima difesa verso tutti gli allergeni e le tossine; formano una sorta di “vernice antisettica” utile anche per mantenere l'omeostasi dell'ambiente. Si tratta quindi di un sistema di difesa locale, indispensabile per assicurare il normale sviluppo immunologico in condizioni normali. Le caratteristiche dei probiotici: devono essere PREVALENTEMENTE BIFIDOBATTERI E LATTOBACILLI devono essere di provenienza intestinale umana cioè essere componenti del nostro microbiota. devono essere resistenti al pH gastrico, alla bile, al succo pancreatico devono essere attivi e vitali in ambiente intestinale

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Fitoterapia
La natura ci viene incontro con diversi rimedi, quello che ha particolare evidenza è sicuramente il ribes nigrum in macerato glicerico. Il Ribes nero è una pianta dalle innumerevoli proprietà,
essa contiene diverse sostanze che in grado di contrastare l'azione dell'istamina, è inoltre ricco di vitamina C e ha potere anche come immunostimolante.



Omeopatia
In omeopatia abbiamo la possibilità di approcci su diversi settori.
Infatti in omeopatia si parla anche di prevenzione, ossia preparare l'organismo allergico agli attacchi degli allergeni. Questo avviene grazie a rimedi omeopatici in grado di bilanciare la risposta della bilancia th1 e th2. Inoltre con una terapia di drenaggio della matrice extracellulare si gioca un ruolo chiave in tutti i processi infiammatori, compresi quelli di tipo allergico. Infatti la matrice cellulare funge da deposito di tossine ambientali, farmacologiche , alimentari, vaccinali, ecc che sono responsabili dell'ipersensibilità reattiva.
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Infine ci sono i rimedi in grado di contrastare i sintomi delle allergie quali eczema, prurito, orticaria, rinite, rinocongiuntivite allergica ed asma allergica. Tutti questi rimedi se usati correttamente partendo da una prevenzione, sono in grado di contrastare efficacemente tutta la sintomatologia allergica. Per sapere il rimedio più adatto alla vostra persona, consultate il vostro farmacista o medico omeopata di fiducia.

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Latte e ossa un matrimonio in crisi!!

2/3/2017

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Quanti medici o nutrizionisti hanno consigliato a popolazioni intere di bere il latte per integrare il Calcio e rinforzare le ossa? Questo ha fatto si che il latte diventasse per antonomasia l'alimento da associare alla salute dello scheletro. 
Una ricerca Svedese pubblicata sul British Medical journal minerebbe questo legame che sambrava indissolubile! 
Lo studio portato avanti per 20 anni ha monitorato circa 61.000 donne e circa 45.000 uomini, ha portato alla luce che tra i consumatori di latte non c'è una riduzione significativa delle fratture, ma addirittura una maggiore incidenza, inoltre tra i consumatori assidui di latte la probabilità di morte è circa doppia rispetto a chi ne assumeva in minor quantita.
Già un altro studio dell'Harvard Medical School aveva messo in evidenza che chi assume latte assorbe meno sostanze nutritive rispetto a chi non ne fa uso.
Infatti è assodato che il consumo assiduo di lattosio può provocare forti infiammazioni ai tessuti e predisposizoni alle allergie.
Come ci spiega la Dr.ssa Giannecchini Barbara Farmacista Nutrizionista GIFT nel mondo animale l'uomo è l'unico che tende a consumare latte anche in età adulta.
Nel nostro lavoro quotidiano al banco della Farmacia tendiamo a sconsigliare l'assunzione di latte in caso di problemi gaastrointestinali, allergie e dermatiti. Il latte vaccino è un latte poco digeribile e poco assimilabile per l'uomo, in quanto la maggior parte di noi è carente di 2 enzimi fondamentali per i normali processi metabolici, la rennina e la lattasi. Pensate che il 70% della popolazione mondiale è carente di enzima lattasi e quindi a rischio di intolleranza. 
E possibile sostituire il latte con altri validi sostituti come il latte di mandorla , di riso, di sorgo o di soia, quest'ultimo è sconsigliato in eta pediatrica in quanto ricco di fitoestrogeni che potrebbero scombussolare l'equilibrio ormonale. 
Mentre invece buone fonti di calcio sono i legumi, diversi tipi di semi ( sesamo, chia, lino), le verdure come broccoli spinaci, cavolo verde e mandorle e i fichi secchi.


GIORNATA DELL'ANALISI DELLA DENSITA' OSSEA
Venerdì 10 Febbraio 2017


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Composizione corporea: facciamo chiarezza

1/10/2017

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Abbiamo chiesto alla dott.ssa Barbara Giannecchini, Farmacista Nutrizionista GIFT, cos'è la composizione corporea e come la sua valutazione possa essere utile per il nostro benessere:


​
​"La valutazione della composizione corporea è intesa come attività di prevenzione e screening rispetto a problemi di sovrappeso, sottopeso e riequilibrio nutrizionale.

Tale valutazione viene effettuata con la bilancia bioimpedenziometrica
, uno strumento semplice, di facile utilizzo, e non invasivo."

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La Dott.ssa Barbara Giannecchini, Farmacista Nutrizionista GIFT
"I parametri rilevati sono: massa grassa, massa magra e acqua corporea.

Vediamoli in dettaglio:


  • Massa grassa: la valutazione è legata a fattori personali: età, sesso, altezza, struttura fisica. Viene quantificata la sovrabbondanza rispetto ad una quantita' corretta di grasso: 12% uomini, 20% donne.
  • Massa magra: comprende muscoli scheletrici (circa 40%), muscoli non scheletrici, tessuti magri e organi (circa il 35%), scheletro (circa il 10%).
  • Acqua corporea: Valori elevati corrispondono ad una corretta idratazione della struttura muscolare. I valori di una giusta idratazione sono: 55%-65% per gli uomini e 50%-60% per le donne."
"Questi parametri servono per valutare il nostro stato di forma e quale debba essere il corretto andamento di una dieta bilanciata. Ad un progressivo consumo dei grassi corrisponde la diminuzione di massa grassa ed un aumento della percentuale di idratazione. Un calo di peso a cui non corrisponde un calo di massa grassa e' solo deprivazione di muscolo e acqua."
In conclusione, la Dott.ssa consiglia un'alimentazione normocalorica, normoproteica e una corretta valutazione dei propri parametri corporei, non ultima la composizione corporea.
GIORNATA DELL'ANALISI DELLA COMPOSIZIONE CORPOREA
Sabato 14 Gennaio 2017

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 Sai qual'è il tuo secondo cervello?

11/10/2016

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“Gli integratori non vanno intesi come sostituto di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita”.

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Lo sapevi che le funzioni essenziali per il benessere del nostro organismo  passano dall'intestino?
Ebbene sì, l'importanza di questo organo è quasi paragonabile a quella del cervello, per questo motivo gli viene attribuito il termine di "secondo Cervello".
Per descrivere l'intestino e le sue funzioni ci vorrebbe un'enciclopedia
, ma noi proveremo lo stesso a sintetizzarle in poche righe:

All'interno del tubo intestinale risiedono alcuni batteri definiti probiotici (dal latino pro, "a favore di" e dal greco bios , "vita", quindi "favorevole per la vita") in quanto svolgono tantissime funzioni indispensabili per la nostra sopravvivenza. Alcune delle funzioni principali sono la produzione e assorbimento delle vitamine, produzione di sostanze antibatteriche, modulazione del sistema immunitario, riduzione di allergie e di intolleranze e produzione di enzimi digestivi. Condizione fondamentale per favorire queste funzioni è che le diverse specie microbiche si trovino in equilibrio (eubiosi). Per contro, una situazione di non equilibrio (disbiosi) porta alla comparsa di disturbi.
FotoLa Dott.ssa Barbara Giannecchini
Le cause della disbiosi sono molteplici, tra cui cattiva alimentazione, esposizione a inquinanti, utilizzo di farmaci, abuso di alcool e fumo. Come ci spiega la dr.ssa Giannecchini Barbara (Nutrizionista Farmacista), la condizione affinchè i batteri possano lavorare in eubiosi è nutrirli adeguatamente con alimenti di alta qualità e alimenti ricchi di fibre come frutta, verdura, cereali integrali, i legumi e la frutta secca.

Ultimamente l'uso e l'abuso di antibiotici ha portato la popolazione a una situazione di disbiosi cronica, perchè purtroppo l'antibiotico non fa selezione di batteri, ma distrugge tutti quelli che trova. La conseguenza è che ci troviamo le funzioni di una flora batterica intestinale, ormai agonizzante, ridotte al minimo. Immaginate quello che succede in un organismo ridotto in queste condizioni.
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Per evitare questo scenario, a dir poco apocalittico, è necessario ricorrere all'utilizzo di integratori a base di fermenti lattici vivi. Essi devono contenere alcuni miliardi di fermenti di diverse specie. Fondamentale è che questi fermenti siano vitali e attivi fino alla data di scadenza. 
I ceppi di fermenti lattici devono essere tutti brevettati. Fermenti lattici con nomi come " activ...fantasticii" potrebbero non essere brevettati e quindi l'efficacia potrebbe essere dubbia. Un buon fermento deve contenere principalmente Lattobacilli e bifidobatteri.

Ricordate che per poter ripristinare una flora batterica intestinale compromessa ci vogliono dai 30 giorni in su, a seconda della gravità della disbiosi.
La Farmacia Barosi ha formulato K-Flor, Fermenti lattici dotati di caratteristiche probiotiche che risultano utili per l'equilibrio della flora batterica intestinale e influenzano positivamente il benessere del sistema digerente e le funzioni immunitarie.
Disponibile in confezione da 30 capsule e da 10 flaconcini bevibili.
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Colesterolo, io ti dichiaro... Innocente!

10/31/2016

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In questi ultimi tempi, come mai prima d'ora, si sente parlare di colesterolo, accusato di essere la causa delle principali malattie cardiovascolari. Cerchiamo di conoscere bene il colesterolo, prima di accusarlo.
Il colesterolo è un insieme di molecole lipoproteiche (classificate come LDL, HDL, VLDL ecc) prodotte dal nostro organismo, indispensabili per la vita animale. il colesterolo viene prodotto dal nostro organismo nell'ordine di 1/2 grammi al giorno; in una persona adulta viene prodotto dal fegato un totale di colesterolo pari a 150 grammi circa.
​L'utilizzo di colesterolo assunto con l'alimentazione è minima.
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Le caratteristiche principali del colesterolo sono:

Componente principale delle membrane cellulari, sostanza base per la sintesi degli ormoni, antiossidante antiradicali liberi, funzione di sostegno e riparazione del sistema immunitario, mantenimento in salute la memoria (Il Cervello contiene il 25% del Colesterolo
 presente nel corpo.

Un'altra caratteristica fondamentale del colesterolo è il legame tra colesterolo e infiammazione: la produzione di colesterolo aumenta quando insorge un' infiammazione.
Quando nel corpo c’è un livello alto di ossidazione, contemporaneamente si avvia, nei tessuti, l’attività dei radicali liberi ( meccanismi di danno cellulare).
Colesterolo “cattivo” e “buono":

L' LDL, chiamato colesterolo cattivo (low density lipo-protein, lipo-proteina a bassa densità), è il “portatore” del colesterolo e lo distribuisce nelle varie parti del corpo, secondo la necessità.

L' HDL, chiamato colesterolo buono (high density lipo protein, lipo proteina ad alta densità), riporta il colesterolo al fegato. 
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Il colesterolo LDL aumenta nel corpo a causa del consumo di grassi artificiali, oli parzialmente idrogenati, una dieta ricca di zuccheri raffinati, alcool, tabacco e farmaci. Esso si trova anche nel latte polverizzato, nelle carni e nei grassi cotti ad alte temperature attraverso la frittura o altri procedimenti ad alta temperatura. Livelli alti di colesterolo LDL sono causati da esposizione a metalli pesanti, da tossicità o stress epatico, ipotiroidismo e patologie renali.

Detto questo, possiamo iniziare a fare alcune considerazioni: l'LDL è davvero cattivo? Esso ci difende in maniera ineccepibile da tutto il cibo spazzatura che ingeriamo, dallo smog che respiriamo e dagli eccessi che ci viziano, come può essere dannoso tutto ciò?.
Lo stesso discorso lo possiamo fare a proposito dell'HDL.
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La domanda spontanea è immediata: ma se il colesterolo ci difende, qual'è il vero problema? Il vero problema è l’infiammazione delle pareti delle arterie, e se questo non viene preso in considerazione, crea il restringimento delle arterie che ostacolano il flusso del sangue verso il cuore o verso il cervello, cause principali di attacco cardiaco o ictus.

FotoLa dott.ssa Barbara Giannecchini
Insieme alla dottoressa Barbara Giannecchini ( Farmacista e Nutrizionista GIFT) cercheremo di fare un po' di chiarezza:
Il colesterolo è un alleato che indica il nostro stato di salute, fornendo, tra le varie informazioni, il livello di infiammazione del nostro organismo. Infiammazione portata da uno stile di vita non corretto, alimentazione sbagliata in fatto di qualità e quantità, fumo e sedentarietà. Prima di utilizzare farmaci che in molti casi potrebbero risultare superflui e con consistenti effetti collaterali, bisogna prima promuovere tutti i cambiamenti necessari nell'alimentazione e nello stile di vita, con l' obiettivo di allontanare i maggiori fattori di rischio cardiovascolare.

Oltre a questo, se l'alimentazione non dovesse essere sufficiente si può ricorrere all'integrazione alimentare: I principali integratori utili alla regolazione del colesterolo sono il riso rosso fermentato e gli Omega 3.  ​
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    Francesco Barosi, Farmacista appassionato della professione, con inclinazioni alle discipline omeopatiche e naturali.

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